Nel secondo anniversario dell’incendio che ha devastato Nostre Dame, il presidente Emmanuel Macron è andato a visitare i lavori, accompagnato dal generale Georgelin, messo a capo del più grande cantiere medievale dei nostri tempi. Perché quello che sta accadendo intorno alla cattedrale di Parigi sembra essere sospeso tra due tempi: da una parte, i rilievi tecnici, la tecnologia messa al servizio della Messa in sicurezza dell’edificio. Dall’altra, la ricerca, lo scandagliamento della Francia per avere pietre adatte alla ricostruzione, e un cantiere fatto di artigiani dalle tecniche moderne e la sensibilità antica. Se c’è un cuore nella città di Parigi, quel cuore è proprio Notre Dame.
Lo hanno chiamato il cantiere del secolo, e a ragione. Notre Dame rischiava di crollare, le sue reliquie di andare perdute. Tuttora, il primo lavoro è quello di conservare e ripristinare. È in restauro l’organo del coro, si proteggono le preziose reliquie come la corona di spine, si sta rifacendo l’intera illuminazione. Nonostante c’è chi addirittura vorrebbe farne un Museo, Notre Dame resta un luogo sacro, anzi il luogo sacro per eccellenza. Due mesi dopo l’incendio, l’arcivescovo di Parigi Michel Aupetit, bardato con un elmetto da cantiere, vi ha celebrato Messa. All’UNESCO è stato ricordato dalla Santa Sede che la cattedrale andava trattata come luogo di culto. E il generale Georgelin ha poi sostenuto l’idea che Notre Dame dovesse tornare come era, nonostante le varie tentazioni di modernizzarla.
Certo, ci vogliono i fondi per il cantiere del secolo. L’obiettivo è quello di riaprire Notre Dame nel 2024, per le Olimpiadi di Parigi. Ma a quel punto il lavoro potrebbe essere completato a metà. Notre Dame potrebbe essere già agibile, ma senza il tetto di copertura. Ci sarebbe ancora molto da fare.
Michel Picaud, presidente della charity Amis de Notre-Dame de Paris, ha detto che la questione è “delicata”, e che l’apertura nel 2024 “potrebbe non essere l’ultimo passo del restauro.
Il primo passo per la ricostruzione del tetto e delle guglie di Notre Dame è stata la messa in sicurezza, durata dall’estate del 2019 fino al novembre 2020, costruendo scaffalature intorno la cattedrale per restaurare la guglia, mentre materiale impermeabile è stato installato sulle volte, i gargoyles sono stati coperti, i contrafforti sono stati rinforzati.
Dopo i tre mesi di pausa dovuti al COVID, sono stati rimosse le 300 tonnellate di scaffalature bruciate che circondavano la guglia: l’operazione è durata da giugno a dicembre 2020.
Secondo l’ultimo aggiornamento, tutti i legni bruciati sono stati rimossi. Ma c’è ancora un buco in cima alla chiesa. Il cantiere sta costruendo anche una replica della guglia della cattedrale come era stata inizialmente delineata dall’architetto Viollet-le-Duc, che ristrutturò e salvò una cattedrale che si voleva persino distruggere. E, per costruire questa replica, è stato usato legno fatto da più di 1000 querce donate dalle foreste pubbliche e private di Francia, che in questo momento stanno venendo tagliati e raccolti perché siano messi in magazzino per un periodo tra i 12 e i 18 mesi, mantenendo un basso livello d umidità per tenerlo pronto per essere lavorato e assemblato per fare la cornice del tetto.
È una opera epocale, ci serve molto denaro. Gli amici di Notre Dame hanno messo in rete un sito (restorenotredame.org) che permette alle persone di donare adottando pezzi d’arte o artefatti che erano stati danneggiati. Si possono adottare anche i gargoyle, le iconiche statue che si stagliano nella cornice della sommità di Notre Dame.
Monsignor Partick Chauvet, rettore della cattedrale di Notre Dame, ha detto che il cantiere potrebbe durare altri 15-20 anni .
Un cantiere medievale e internazionale, per un costo di oltre un miliardo di euro, con fondi provenienti da 150 nazioni. Prosegue così la ricostruzione di Notre Dame.