La crisi causata dalla pandemia di Covid-19 ha monopolizzato l’informazione e le discussioni in rete, a scapito di temi come la sostenibilità ambientale. Le conversazioni sui social hanno subito un calo del 20% rispetto all’anno precedente, con punte di -50% per quelle sui cambiamenti climatici e di -73% sull’emergenza clima. Anche il riscaldamento globale è stato meno dibattuto con un -49% rispetto al 2019. Sono alcuni dei dati che emergono dal report realizzato da Reputation manager per Save the children e diffuso oggi, in occasione della Giornata della Terra. I dati vedono anche un netto calo dei temi riferiti all’attivista svedese Greta Thunberg e al movimento Fridays for future che hanno segnato rispettivamente un -82% e -70%. In discesa anche le conversazioni su cambiamenti climatici (-50%), riscaldamento globale (-49%) e emergenza climatica (-73%). Secondo lo studio, a parlare di questi temi sul web sono maggiormente persone di sesso maschile (61,1% nel 2019, 64,2% del 2020), anche se nel 2020 si nota una crescita della percentuale di utenti di sesso femminile (+3,1%). Negli anni si nota anche un cambiamento nella fascia d’età. Se nel 2019 la categoria anagrafica tra i 25-34 anni era la più presente con il 49,2% delle interazioni, nel 2020 il trend si è invertito. Nell’ultimo anno, l’analisi mostra infatti una maggiore partecipazione per le fasce più adulte (45-54 anni: 23,6%; 35-44 anni: 20,7%). “La crisi climatica non è stata messa in pausa dal Covid-19. La pandemia, dai risultati di questo studio, sembra aver abbassato la sensibilità dell’opinione pubblica, o quanto meno il livello delle conversazioni in rete, su questo tema. Eppure oggi sono 710 milioni i minori che vivono in 45 Paesi con il più alto rischio di subire l’impatto del cambiamento climatico”, ha ricordato Daniela Fatarella, direttrice di Save the children Italia. Il 70% dei Paesi ad alto rischio di impatto climatico è nel continente africano. Ma gli effetti dei cambiamenti climatici stanno peggiorando la già disastrosa situazione nello Yemen, in Bangladesh e in Repubblica Democratica del Congo. Save the children ha diffuso oggi un video distopico sui rischi per il futuro dei bambini.

(Fonte: Sir)