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30 Lug 2021

Secondo appuntamento per “Sconfinamenti”

Domani, sabato 31 luglio, alle 18.30 con replica domenica 1 agosto alla stessa ora, il secondo appuntamento della rassegna “Sconfinamenti”, serie di eventi estivi all’aperto, organizzata e promossa da Oriente Occidente, Centro Servizi Culturali Santa Chiara e Azioni Fuori Posto, che si avvale ogni volta della collaborazione di diverse istituzioni culturali del territorio per creare esperienze che fondano arte, danza, antropologia, scienza e conoscenza del territorio in spazi dove la natura incontra l’essere umano in un rapporto armonico.

Il prossimo week-end, Sconfinamenti arriva alle Viote del Monte Bondone, al Giardino Botanico, con Trigger, performance firmata dalla coreografa e danzatrice milanese Annamaria Ajmone.

Trigger in inglese significa grilletto, causa scatenante; ed è proprio questo che spinge Annamaria Ajmone a realizzare il suo lavoro: con una performance dinamica e ricercata, che ripensa la disposizione scenica in relazione al paesaggio, Ajmone è pronta a guidare il pubblico in un viaggio vorticoso fatto di vicinanza, danza, sonorità e ascolto, dove saranno proprio gli spazi aperti a fare da rifugio e da tana per questo momento di condivisione.

Dopo la performance: cena al Rifugio Viote, passeggiata sotto le stelle con osservazione guidata del cielo all’osservatorio Terrazza delle Stelle Viote del Monte Bondone con esperto, grazie alla collaborazione del Muse – Museo delle Scienze di Trento.

In caso di pioggia la performance sarà spostata entrambi i giorni alla sede del Muse a Trento. Infine, chi partecipa all’evento di questo fine settimana di Sconfinamenti avrà possibilità di acquistare un ingresso ridotto per il Muse e per le sue sedi territoriali.

Maggiori informazioni e biglietti al sito orienteoccidente.it

Annamaria Ajmone è inoltre in residenza negli spazi di Oriente Occidente con il progetto dal titolo provvisorio La notte è il mio giorno preferito. Si tratta di un tentativo di incarnazione dell’Altro attraverso una meditazione sugli animali, gli ecosistemi e più in generale sulla natura. Un tentativo, però, destinato al fallimento: «Non esiste» spiega la coreografa «la possibilità di incarnare niente, se non il proprio corpo».

(Fonte: Uff. Stampa Oriente e Occidente)