“Sono così felice che non abbiamo mollato nonostante tutti gli ostacoli e che siamo riusciti a venire qui in Pakistan a dare il via al progetto “climbingforareason”.
Lo scrive in un post su Facebook l’alpinista altoatesina Tamara Lunger che in questi giorni si trova infatti in Pakistan per avviare l’iniziativa d’inclusione per insegnare alle ragazze l’arrampicata.
“Vedere queste ragazze così timide che ora dopo ora guadagnano sempre più fiducia in se stesse ed esprimono liberamente il loro entusiasmo è un’emozione indescrivibile”, aggiunge la 35enne che ricorda anche la tragica morte del suo compagno di cordata Juan Pablo “JP” Mohr, morto lo scorso inverno sul K2.
“Fa da contrappeso al dolore rinnovato per JP, che dovrebbe essere qui con noi. Ci siamo trovati qui per questa cosa molto bella e ce la metteremo tutta per creare che duri e regali gioia, passione e magari un futuro promettente”, conclude Lunger.
Nei giorni scorsi l’alpinista aveva scritto in un altro post che “ogni momento difficile e di dolore può portare con se anche qualcosa di bello e in questo caso è questo: abbiamo deciso di prendere il testimone e portare avanti il progetto a cui JP teneva tanto va avanti in suo onore e memoria, il progetto era di insegnare ad arrampicare ai bambini pakistani, nella Shigar Valley, certamente per farli divertire ma anche per garantirgli un futuro partendo dalle risorse della loro terra. Il progetto si chiama climbing for a reason Bello, giusto”
(ANSA).