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03 Feb 2022

Caporalato e sfruttamento, c’è Rete lavoro agricolo qualità

Per prevenire forme di caporalato e sfruttamento e valorizzare le aziende virtuose è stata costituita in Trentino la sezione provinciale della Rete per il lavoro agricolo di qualità, organismo previsto dalla cosiddetta legge sul caporalato (199/2016) e dalla contrattazione collettiva nazionale e provinciale per gli operai agricoli e florovivaisti. Assieme ad Inps, la sezione territoriale vede la partecipazione delle categorie sindacali Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e delle associazioni datoriali di settore, Cia, Confagricoltura, Coldiretti. Ne fanno parte anche il Commissariato del Governo, Inail, Provincia di Trento, Ragioneria territoriale dello Stato e Federazione Trentina della Cooperazione. “Purtroppo nemmeno il Trentino è immune da zone grigie in cui i diritti dei lavoratori non sono rispettati e la manodopera viene sfruttata – commentano in una nota Elisa Cattani e Katia Negri, segretarie provinciali di Flai Cgil e Fai Cisl con Fulvio Giaimo della Uila Uil -. Le indagini delle forze dell’ordine, anche negli ultimi anni, hanno fatto emergere diversi casi.

Per contrastare questo fenomeno è indispensabile agire facendo fronte comune, imprese, lavoratori e istituzioni favorendo l’emersione del lavoro nero e valorizzando le aziende oneste che insieme ai lavoratori pagano un prezzo altissimo a causa di chi mette in atto comportamenti illegali”. La sezione locale promuoverà la prevenzione del lavoro sommerso e il contrasto all’evasione contributiva e si impegnerà, anche, per facilitare e vigilare sul corretto incontro tra domanda e offerta. Tra le varie azioni di cui la sezione locale della rete potrebbe occuparsi ci sono anche l’organizzazione e la gestione della manodopera stagionale e l’assistenza ai lavoratori stranieri.

(ANSA).