Papa Francesco ha ricevuto in Udienza questa mattina i Membri della “Asociación Agraria de Jóvenes Agricultores” dalla Spagna. L’Associazione Agraria – Giovani Agricoltori è la più grande delle organizzazioni agricole professionali in Spagna. Rappresenta più di 250.000 membri e oltre il 60% della produzione agricola. “Grazie per l’entusiasmo che dimostrate per il vostro lavoro nei campi, per il bestiame e per il servizio rendete alla società”, dice il Papa in spagnolo.
Per il Pontefice “i primi ecologisti di una zona, di un paese, di un continente, sono loro, quelli all’interno: le persone che lavorano con gli animali, con le piante, che vivono alla giornata e conoscono i loro problemi e le loro risultati”.
Il Papa racconta: “Ricordo una volta, alla Facoltà di Teologia, che uno degli studenti, uno nato in città, viene e dice: “Sta morendo una vacca”, perché dietro la facoltà che avevamo c’era un campo. “Una vacca sta morendo, il responsabile non c’è”, ed era un sabato pomeriggio. Sono andato a vedere la mucca, e la povera mucca era solo lì che partoriva, e questo era della città, aveva mangiato cemento fin da bambino, non riusciva a distinguere una mucca morente da una mucca che stava partorendo. È stato allora che ho capito che esiste una scienza che può essere solo: acquisisci vita ed esperienza”.
Riconoscere la natura per il Papa è “un onore e ovviamente un grande responsabilità”. “Se ci pensate, la vocazione a cui Dio vi ha chiamati vi rende testimoni dell’ecologia integrale di cui il mondo ha bisogno oggi”, dice il Papa.
“Quindi cosa ti chiede Dio in questo lavoro? Chiede di pensare a questo campo come un dono, come qualcosa che è stato dato e lascerete in eredità ai figli”. È necessario lavorare in modo che questo bene immenso che Dio ci dona, non diventi un’arma, per esempio limitando l’arrivo di cibo alle popolazioni in conflitto o non diventi un meccanismo di speculazione, per manipolare il prezzo e la commercializzazione dei prodotti con l’unico scopo di ottenere più beneficio”, commenta ancora il Pontefice.