A Lisbona sventolano tante bandiere tricolore dell’Italia. Sono i giovani italiani venuti alla Giornata Mondiale della Gioventù con Papa Francesco. Sono il secondo gruppo più numeroso, quasi 60.000 ragazzi, vengono subito dopo gli spagnoli, a quota 77.000 circa. Ieri sera i giovani dell’Italia tutta si sono incontrati presso il Passeio Maritimo de Alges, per un momento di preghiera, di festa e di riflessione presieduto dal Cardinale Zuppi.
Oltre al Presidente della CEI, presenti all’evento speciale anche tutti i vescovi italiani che in questi giorni stanno accompagnando i ragazzi a Lisbona. Gioia, commozione, entusiasmo: questi sono i sentimenti dei partecipanti che, anche la mattina del 2 agosto, hanno seguito con attenzione la Catechesi ( “Rise up”, così si chiamano gli eventi di evangelizzazione a Lisbona) legata ai temi della GMG.
Il Cardinale Zuppi commenta con un discorso durante la grande festa tricolore. “Allenarsi nella fede imparando ad amare Gesù. In questi giorni tutti noi ci stiamo allenando ed è qualcosa che non finisce mai, come l’amore. Qualche volta si inciampa quante cadute, non troviamo il modo giusto, alleniamoci ad imparare ad amare Gesù. Ognuno di noi è pieno nella fede e imparando ad amare può cambiare questo mondo, combattendo il male e l’ingiustizia”. Un pensiero va anche all’Ucraina e il Presidente CEI cita una poesia di Don Tonino Bello.
Lo spettacolo ha avuto anche ospiti molto conosciuti al pubblico italiano, come cantanti, attori, volti noti.
Il Cardinale Zuppi è intervenuto anche alla catechesi della mattina e ha fatto capire ai giovani che il Signore ci ama così come siamo, deboli e sbagliati. “Io amo la Chiesa anche con tutte le difficoltà. Diffidate di quelli che sembrano angeli: c’è qualcosa che non funziona. L’amore vince il male e nessuno di noi è libero dal male. Ce lo portiamo dentro, qualche volta facciamo delle cose non buone. E il Signore non si scandalizza, ma ci vuol bene, deboli, fragili come siamo. Ci aiuta a cambiare perché ci ama e ci chiede di amare”, commenta l’Arcivescovo di Bologna.