Dal 20 al 22 giugno a Trento ci sarà un convegno di archeologia dal titolo Fare Rame 2. La metallurgia pre-protostorica trentina, tra le Alpi e gli Appennini.
Gli archeologi nella Valle dell’Adige, in Valsugana e in Primiero hanno portato alla luce tra gli aspetti salienti della preistoria del Trentino l’estrazione e la lavorazione del rame occupano un posto di primo piano, come testimoniano la miniera di Vetriolo e gli oltre 200 siti di lavorazione dei minerali locali (in particolare la calcopirite).
Le ricerche condotte sul territorio, oltre ad evidenziare l’importanza dello sfruttamento dei giacimenti di rame dal III e nel corso del II millennio a.C., sono al centro di un dibattito sulla provenienza del metallo e sul ruolo della metallurgia nello sviluppo sociale ed economico delle comunità europee tra Neolitico ed età del Bronzo.
Queste le tematiche salienti proposte nell’incontro di studio “Fare Rame 2. La metallurgia primaria pre-protostorica trentina, tra le Alpi e gli Appennini” in programma dal 20 al 22 giugno prossimi a Trento negli spazi del MUSE – Museo delle Scienze.
L’evento è organizzato dall’Ufficio beni archeologici dell’Umst Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il MUSE e vede il patrocinio dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria.
Curatori sono Paolo Bellintani, Elena Silvestri ed Elisabetta Mottes dell’Ufficio beni archeologici provinciale.