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04 Ott 2024

A Rovereto e a Milano mostra dedicata a ‘Etruschi del Novecento’

Siamo nel 1916 quando viene ritrovato l’Apollo di Veio, oggi conservato al Museo di Villa Giulia a Roma. A partire da questa scoperta nel giro di pochi anni prende avvio il periodo conosciuto come “rinascenza etrusca”, a cui sono dedicate due mostre che saranno ospitate a Rovereto e a Milano. Entrambe fanno parte del progetto “Etruschi del Novecento”, organizzato dal Mart e dalla Fondazione Luigi Rovati. L’esposizione di Rovereto (al Mart) sarà aperta dal 7 dicembre 2024 al 16 marzo 2025, mentre quella milanese (alla Fondazione Luigi Rovati) sarà visitabile dal 2 aprile al 3 agosto 2025. In mostra ci saranno quasi 200 opere, tra cui si segnalano quelle di Massimo Campigli, Marino Marini, Arturo Martini, Alberto e Diego Giacometti, Pablo Picasso, Michelangelo Pistoletto, Gio Ponti, Mario Schifano e Gino Severini. L’esposizione milanese – informa una nota – proporrà solo artisti italiani, mentre in quella roveretana si troveranno anche artisti stranieri. Fu il poeta Gabriele d’Annunzio a contribuire, tra gli altri, al “mito etrusco”. Negli anni dei suoi viaggi a Volterra, dove ambientò “Forse che sì, forse che no”, d’Annunzio lavorò anche all’opera drammaturgica “La città morta”, che andò in scena nel 1898 a Parigi e nel 1901 a MIlano, con l’interpretazione di Eleonora Duse. Il “Vate” mise in scena una tragedia ambientata in un tempo sospeso, nel mondo delle ombre, nel quale i protagonisti si muovono tra un repertorio indistinto di copie di opere archeologiche. Altri due momenti importanti del rinascimento etrusco furono segnati dalla mostra allestita nel 1955 da Luciano Baldessari al Palazzo Reale di Milano, “Mostra dell’arte e della civiltà etrusca”, e all’esposizione “Civiltà degli etruschi”, che qualche anno più tardi, nel 1985, approdò a Firenze in quello che venne chiamato “l’anno degli etruschi”.

(ANSA).