“Se i negoziati per l’autonomia a Roma non dovessero portare a un risultato soddisfacente per l’Alto Adige, si dovrebbe chiedere all’Austria di revocare la quietanza liberatoria del 1992”.
Lo sostiene Bernhard Zimmerhofer, consigliere provinciale di SuedTiroler Freiheit. Secondo l’esponente del movimento indipendentista, che definisce “inaccettabili le richieste di riduzione della clausola di residenza per il diritto di voto o che, indipendentemente dal risultato elettorale, vengano garantiti due assessori provinciali ed un assessore comunale italiani”, è “molto strano che persone che hanno sempre avuto poco o nulla a che fare con l’autonomia e si comportano come se il gruppo linguistico italiano fosse la minoranza dell’Alto Adige degna di essere tutelata, si siedano al tavolo delle trattative per ristabilire le competenze autonomistiche”.
“Se Roma non farà concessioni sui punti vitali per noi sudtirolesi, allora è assolutamente necessario che l’Austria sia chiamata a revocare l’accordo di fine contenzioso del 1992”, conclude Zimmerhofer che si lamenta del fatto che “questioni importanti come la sovranità fiscale e finanziaria o la risoluzione della questione della toponimastica non siano state prese in considerazione nell’accordo di allora”.
(ANSA)