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13 Dic 2021

Caritas, a Trento e Rovereto 4.635 interventi di accoglienza

Le persone incontrate dai Centri di ascolto e solidarietà collegati alla Caritas diocesana di Trento e Rovereto nel corso del 2021 (da gennaio a fine ottobre) sono state 1.131, per un totale di 4.635 interventi, tra accoglienza, ascolto, servizio viveri e vestiario (i dati si riferiscono alle sole città di Trento e Rovereto, in attesa del rapporto relativo all’attività sul territorio).

Per il 40% – precisa una nota della Diocesi di Trento – si tratta di aiuti alimentari e di buoni spesa, in gran parte donati da enti, associazioni e privati, mentre è aumentata la richiesta di sostegno per gli affitti, le utenze domestiche, le spese vive di accompagnamento sociale. Sull’intero territorio – i numeri sono stati presentati all’indomani della Giornata della Carità di domenica 12 dicembre dall’arcivescovo Lauro Tisi, da don Cristiano Bettega e dal referente Caritas Alessandro Martinelli – sono presenti 19 Centri di ascolto e solidarietà zonali e 25 Punti di ascolto parrocchiali, per un totale di 44 luoghi Caritas, che quest’anno hanno sostenuto più di un migliaio di persone, fornendo, soprattutto grazie ai volontari, ascolto, accompagnamento e beni di prima necessità.

“C’è un grande dolore, un dolore che spesso non emerge perché è difficile anche solo narrarlo: mi riferisco soprattutto al diffuso disagio relazionale, che va oltre i problemi di natura economica. L’impegno di un servizio a tutto tondo è quello di passare dal guardarsi le spalle all’andare incontro all’altro: è l’ora di gente che osa l’incontro e non si spaventa per la violenza e la frustrazione”, ha detto l’arcivescovo Lauro Tisi. Sono invece complessivamente 346 le persone aiutate in questi mesi di pandemia dal fondo straordinario “InFondo speranza”, avviato nel luglio 2020 per sostenere singoli e famiglie alle prese con le conseguenze socio-economiche dell’emergenza in atto, distribuendo 190.289 euro a fondo perduto. Una solidarietà rivolta in particolare a disoccupati, lavoratori precari e autonomi che hanno subito l’interruzione delle attività.

(ANSA).