Il Cardinale Zuppi ha presentato due quesiti al Dicastero della Dottrina della Fede circa la conservazione delle ceneri dei defunti, sottoposti a cremazione. I quesiti nel dettaglio sono: “tenuto conto del divieto canonico di disperdere le ceneri di un defunto – analogamente a quanto accade negli ossari, ove si depositano e conservano cumulativamente i resti mineralizzati dei defunti – è possibile predisporre un luogo sacro, definito e permanente, per l’accumulo commisto e la conservazione delle ceneri dei battezzati defunti, indicando per ciascuno i dati anagrafici per non disperdere la memoria nominale?”
Il secondo quesito invece è “Si può concedere ad una famiglia di conservare una parte delle ceneri di un familiare in un luogo significativo per la storia del defunto?”.
Il 9 dicembre scorso Il Dicastero della Dottrina della Fede, autorizzato da Papa Francesco, riprendendo l’Istruzione Ad resurgendum cum Christo circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione, pubblicata nel 2016 ha risposto che la modalità è i linea di principio esattamente la stessa di quella prevista per gli ossari e quindi che “è possibile predisporre un luogo sacro, definito e permanente, per l’accumulo commisto e la conservazione delle ceneri dei battezzati defunti, indicando per ciascuno i dati anagrafici per non disperdere la memoria nominale”.
Il Cardinale Fernandez, Prefetto del Dicastero della Dottrina della Fede, risponde invece al secondo quesito che “venga escluso ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista e che le ceneri del defunto siano conservate in un luogo sacro, l’autorità ecclesiastica, nel rispetto delle vigenti norme civili, può prendere in considerazione e valutare la richiesta da parte di una famiglia di conservare debitamente una minima parte delle ceneri di un loro congiunto in un luogo significativo per la storia del defunto”.
Rimane dunque saldo il divieto di conservare delle ceneri di un defunto in un’abitazione privata , non essendo questa considerata un luogo sacro.
(ACI Stampa)