Sostienici
12 Ott 2024

Lewis, ‘non volevo fare lo sprinter ma semplicemente saltare’

Carl Lewis al Festival dello sport di Trento parlando della sua passione per il salto il lungo, nata fin da piccolo, ha affermato: “Io volevo semplicemente saltare, quando avevo 17 anni. Non volevo fare lo sprinter. Quando sei lì cerchi sempre di correre più forte. Ma quando salti è una cosa completamente diversa, devo dire molto più difficile. Se devo dire da uno a dieci salto in lungo dieci, i 200 quattro e i 100, forse, 4,5”.

La leggenda dell’atletica leggera, passato alla storia con il soprannome di Figlio del vento, ha espresso la sua relazione speciale con l’Italia, iniziata nel lontano 1980. E’ stato accolto da un grande applauso dal pubblico dell’Auditorium Santa Chiara di Trento e ha scherzato, “cominciamo, sono quasi le dieci”.

Considerato uno dei più grandi atleti di tutti i tempi, ha vinto nove ori e un argento in quattro edizioni consecutive delle Olimpiadi dal 1984 al 1996. “Sono già passati 40 anni da Los Angeles e 30 dalle mie ultime Olimpiadi – le sue parole -.

Riesco comunque ancora a festeggiare quei momenti, e la cosa che mi piace di più è che le persone ne parlano ancora. Sono molto felice quando mi rivedo, torno a quel momento speciale della mia vita e penso alle persone che lo hanno condiviso con me”. “La cosa più importante di essere un numero uno al mondo è la persona. L’orgoglio di continuare e vincere le sfide. Tutte le persone che mi dicevano che dovevo continuare ad essere il numero uno mi hanno aiutato a migliorare”, ha aggiunto Lewis. “Sono molto orgoglioso. Molte persone devono succedere per vincere quelle quattro medaglie. Ci vuole la salute, un allenatore meraviglioso – ha sottolineato -. Ci sono così tante situazioni, la famiglia, gli amici, che si devono allineare affinché tu possa vincere quella medaglia. C’è stata una macchina dietro, e io condivido tutto questo con loro. Grazie”.

(ANSA)