La Giunta provinciale ha approvato un nuovo progetto per “un approccio integrato alla pianificazione della neurochirurgia basato su dati multimodali”, come recita la dicitura esatta.
Il progetto, che prevede un investimento di 356.000 euro, intende affrontare una sfida aperta e attuale nell’ambito della ricerca neuro-oncologica, ossia il miglioramento della pianificazione chirurgica, e della tecnica e della tecnologia applicati alla cura dei tumori cerebrali in una ottica di individualizzazione del trattamento e “precision care”.
Il percorso di cura del paziente neuro-oncologico è infatti un processo articolato, che richiede un costante monitoraggio prima, durante e dopo l’intervento chirurgico perché agisce su un organo estremamente complesso, plastico ed in continua evoluzione come il cervello.
Solo un approccio integrato che combini l’analisi e l’interpretazione dei dati longitudinali e l’avanzamento delle conoscenze neuroscientifiche può condurre ad una maggiore sopravvivenza, ridurre i rischi dei trattamenti e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
“Si tratta di un progetto di ricerca estremamente rilevante per il Servizio sanitario – spiega l’assessore Stefania Segnana – che affronta il tema della pianificazione chirurgica, della implementazione tecnica e tecnologica nel trattamento dei gliomi cerebrali. Un supporto alla ricerca in quella continua sfida che è la lotta ai tumori, ed in particolare contro quelli cerebrali che colpiscono indistintamente pazienti di tutte le età.
Sappiamo come l’intervento chirurgico nelle fasi precoci di questa malattia migliori la sopravvivenza, e sia essenziale per la qualità della vita dei pazienti e l’accesso ai trattamenti successivi. Per questo si è ritenuto di approvare e sostenere finanziariamente questa importante iniziativa, in un ambiente già fertile sul versante della ricerca clinica, e tenuto anche conto dell’avvio del progetto della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Trento.
Una occasione per promuovere e rafforzare l’integrazione delle attività di ricerca clinica del Servizio sanitario provinciale in un’ottica scientifica traslazionale, che coinvolga i principali stakeholder nel settore neuroscientifico del nostro territorio, e che sia finalizzata al miglioramento dei percorsi di cura”.
Il progetto è stato valutato positivamente dal Comitato scientifico del Consorzio per la Ricerca Sanitaria – CORIS, Consorzio di cui la Provincia è partner, che opera nel pubblico interesse e non ha scopo di lucro. E’ coordinato dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari con le Unità Operative di Neurochirurgia, Neurologia, Neuroradiologia e Anatomia, Istologia e Citologia Patologica, e vede la partecipazione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova e della Fondazione Bruno Kessler, in stretta integrazione con il Centro Interdipartimentale Mente e Cervello dell’Università di Trento.
(Fonte:Uff. Stampa PAT)